Aspettati le aspettative

 

Quando sei Mamma il mondo si riempie di aspettative.
E così, come se già non avessi abbastanza da fare, come se già non avessi abbastanza a cui pensare, spesso ti prendi il carico anche delle aspettative altrui, non sono delle tue.

Giusto o sbagliato che sia tutti si aspettano sempre qualcosa:
che tu sia forte, che tu sia sempre disponibile, che tu abbia uno spiccato spirito di sacrificio, e, ovviamente, tutto ciò, lo dovresti fare sempre sorridendo…

Che tu sia sola o no, forte o no, lavoratrice o no, giovane o no…
Le aspettative ti piomberanno addosso come un masso, tu cercherai di spostarti, ma ti sembrerà sempre di stare esattamente sotto quella montagna da cui il masso rotolerà.

Perché è così che dicono debbano fare le mamme.
Dicono.

E poi arriva il giorno in cui sei stanca, in cui sei un pochino sconfortata, o semplicemente demotivata…
Il giorno in cui osi sfogarti, esprimere un pochino di smarrimento o di stanchezza!

Ecco, lì è finita.

Puntualmente arrivano loro con:

Hai voluto la bicicletta? E pedala!

Io dico SI, tutto giusto, tutto bello…Ma anche NO!

 

Diritto allo sfogo

 

Io dico che hai Diritto allo sfogo.

Anche se hai aiuti, se hai la nonna full time o due tate, otto braccia, uno o venti figli…

Si, per me hai Diritto allo sfogo.

Il Diritto allo sfogo è solo, appunto, uno sfogo.

Non vuol dire rinnegare scelte, non vuol dire non apprezzare quello che hai…

E sicuramente non vuol dire nemmeno “lamentarsi” costantemente tutto il giorno senza agire e reagire, senza apprezzare quanto di buono hai e fai!

Vuol dire semplicemente, che, a volte, c’è bisogno di mettere fuori delle energie negative, vuol dire mettere fuori quello che in quel momento ritieni pesante.

Diritto allo sfogo!

Solo un semplice sfogo!

Non solo forza e sorrisi che tutti si aspettano, anche debolezze “umane”, e soprattutto Tue!

 

Hai voluto la bicicletta? E ora pedala!

Si l’ho proprio voluta la bicicletta, e l’ho desiderata tremando ogni volta e sperando ardentemente fosse la volta giusta.
Ho voluto la bicicletta e ci son montata su senza esitare pur avendone mille di esitazioni, pur non sapendo guidare, pur non conoscendo la strada più breve.

Ho pedalato a più non posso, ho pedalato guardando avanti ma con il peso e la consapevolezza di quel qualcuno sempre dietro di me, parte di me, che ha bisogno di me.

Ho mollato la presa in discesa, abbassando le difese fra coccole e amore.
Ho spinto a dovere in salita, con affanno e tanta stanchezza!

Eh si anche se la bicicletta l’ho voluta io, posso a volte lamentarmi o essere stanca?
Questo non vuol dire che non la voglio più, o che non continuerò a pedalare…

Lo farò anzi con ancora più energia e amore.

Pedalerò perché è quello che voglio, quello che ho scelto: perché ne ho la responsabilità, ho piccole persone che dipendono da me, credono in me, nel mio pedalare.
Pedalerò per andare e percorrere una strada, non per arrivare.

Pedalerò con il sole e con la pioggia, al mare o in montagna, di giorno o di notte, senza luogo e senza tempo.

Non si smette mai di pedalare! Ed è vero che non si dimentica mai come fare…

E, se, qualche volta, slaccerò il casco e mollerò la presa, non datemi addosso, lasciatemi riprendere il fiato.

Perché io amo pedalare, anzi di più…

Forse non hai capito che la bicicletta sono io. Noi.